Un uomo che scala una montagna, determinato ad arrivare in cima, ma al tempo stesso si volta indietro, guarda in basso e aspetta. A chi starà tendendo la mano il protagonista di quest'opera? Forse a un compagno rimasto indietro. Ciascuno può fornire la propria libera interpretazione, quel che è certo è che siamo in presenza di un oggetto d'arte dalla fortissima potenza espressiva.
Non meno importante è il sorprendente realismo che avvolge l'opera nel suo complesso. Osservando la scultura in resina da interni più da vicino, possiamo scorgere la tensione dei muscoli, resi in maniera ottimale in relazione alla postura specifica assunta dal soggetto. Più la si guarda, più si rimane sorpresi della minuzia di dettagli e della conoscenza approfondita delle linee del corpo umano che deve necessariamente avere l'artista che ha scolpito un prodotto del genere.
Lo scalatore si sorregge a un cavo con la mano destra, ed è infatti il braccio destro ad essere maggiormente interessato dalle rifiniture che ne risaltano lo sforzo. I piedi si appoggiano direttamente al muro e anche da questi traspare lo sforzo fisico che coinvolge il protagonista.